Le temperature sono finalmente scese e hanno dato il primo colpo alle zanzare, rallentandone il ciclo di vita. È questo il momento in cui agire con la massima efficacia, approfittando del punto del debole del nemico per limitarne il più possibile il ritorno in primavera, svolgendo una attenta opera di sensibilizzazione verso le tantissime persone che ancora trascurano l’importanza del problema delle zanzare.
Lo sa bene Arpae, l´Agenzia regionale per la prevenzione, l´ambiente e l´energia dell´Emilia-Romagna (una delle regioni d’Italia in cui nei mesi caldi la presenza delle zanzare arriva ad essere una vera e propria piaga), che ha pensato ad un progetto per coinvolgere studenti e richiedenti asilo per combattere la zanzara tigre.
Sono circa 130mila euro i fondi stanziati per l’iniziativa, divisa in 3 fasi, che coinvolge 14 tra Comuni e Unioni di Comuni in tutta la regione, tra i quali spiccano le città di Modena, Ferrara, Ravenna, Forli’, Cesena, Rimini e Piacenza.
La fase 1 riguarda il “coinvolgimento dei profughi in progetti di impegno civico”, che in qualità di volontari verranno arruolati e formati per svolgere attività porta a porta per sensibilizzare la popolazione. Ricordiamo infatti che l’impegno sul campo delle amministrazioni comunali, anche laddove fosse impeccabile (e già questa è una possibilità remota) non può coprire la prevenzione e le buone pratiche messe in atto dai singoli cittadini per evitare che focolai di zanzare possano svilupparsi all’interno delle loro proprietà (terrazzi, balconi, giardini).
La fase 2 riguarda invece gli studenti delle superiori, che potranno scegliere di svolgere dei “percorsi di alternanza scuola-lavoro”. Nei pressi della scuola o delle loro abitazioni, i ragazzi porteranno avanti una vera e propria ricerca scientifica, raccogliendo dati sul campo per individuare nuove e più efficaci strategie per combattere il fenomeno delle zanzare. In questo modo non si coinvolgeranno solo forze fresche, ma indirettamente l’iniziativa sensibilizzerà anche le famiglie degli scolari riguardo al problema.
La fase 3 chiama in causa addirittura gli alunni delle medie e delle elementari, che studieranno a fondo la biologia e i comportamenti delle zanzare in ambiente urbano. I bambini e i ragazzi verranno anche coinvolti nella raccolti dati sul territorio e nelle attività di sensibilizzazione.
Il termine di questo primo progetto è stabilito il 30 settembre 2018. Siamo convinti che la strategia di Arpae, ossia quella di puntare sulla sensibilizzazione dei cittadini e soprattutto sul coinvolgimento attivo delle nuove generazioni sia un atteggiamento vincente, l’unico in grado di garantire che nei prossimi anni il problema delle zanzare venga trattato a livello locale con maggiore efficacia. Speriamo inoltre, ovviamente, che molte altre regioni seguano l’esempio dell’Emilia-Romagna.