Zanzara Tigre: cosa sapere sulla Aedes albopictus

La zanzara tigre, il cui nome scientifico è Aedes Albopictus, appartiene al genere delle Culicidae ed è una delle circa 3000 specie di zanzara esistenti al mondo. Negli ultimi 40 anni, però, questo tipo di zanzara è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante sulle pagine di molti giornali e trasmissioni televisive, di pari passo con l’inarrestabile colonizzazione di molte zone del nostro pianeta dovuta alle sua incredibili capacità di adattamento ai diversi ambienti e climi.

Ma da dove viene la zanzara tigre? La Aedes Albopictus viene nominata per la prima volta nel lontano 1894, in qualità di zanzara originaria dell’Asia. A partire dal secondo dopoguerra, però, l’intensificarsi degli scambi commerciali dovuti al processo di globalizzazione hanno progressivamente favorito il diffondersi di questo insetto in molte parti del mondo. Così ad esempio, negli anni ’80, è stato il commercio internazionale di pneumatici usati, spesso usati dalla zanzara tigre per deporre le uova, a diffondere l’insetto in America, Africa ed Europa.

Diffusione

Con l’aiuto delle mappe dell’ECDC, ossia il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, vediamo quanto ad oggi è diffusa la presenza di questa specie di zanzara.

Zanzara Tigre in Europa

La mappa indica la presenza della Aedes Albopictus in Europa, aggiornata a febbraio 2023.

mappa diffusione zanzara tigre in europa fonte ecdc febbraio 2023

  • Le aree di colore rosso indicano che in quei Paesi la zanzara tigre si è ormai stanziata definitivamente
  • Le aree di colore giallo rappresentano le nazioni in cui risulta invece introdotta, ossia quelle in cui non è ancora endemica
  • Le aree di colore verde sono quelle in cui la zanzara tigre è assente
  • Le aree grigie, infine, appartengono a Paesi sui quali non ci sono sufficienti dati

La mappa non lascia spazio a dubbi: le nazioni europee che affacciano sul mediterraneo sono le più colpite, l’Italia in primis.

Zanzara Tigre in Italia

diffusione della zanzara tigre in italia 1997-2006
Mappa della diffusione della zanzara tigre in Italia dal 1997 al 2006

In Italia i primi esemplari di zanzara tigre sono stati individuati nel 1990, a Genova, probabilmente arrivati nel nostro paese all’interno di un carico di pneumatici trasportato nel porto del capoluogo ligure dagli Usa o dal Giappone. Da lì, in appena 10 anni, la zanzara tigre si è diffusa rapidamente in almeno 10 regioni e oltre 100 centri urbani del nostro paese, soprattutto nella zona del Nord Italia (Veneto, Liguria, e Lombardia in primis), e nelle grandi città (nel 1999 ci fu un vero e proprio allarme per un grande focolaio a Roma). E se fino a una decina di anni fa le aree più interne dell’Appennino erano ancora in salvo dall’invasione di questo insetto, oggi la zanzara tigre è presente in tutta la penisola, al punto che ormai si può considerare definitivamente stabilita nel nostro Paese.

Caratteristiche della Aedes Albopictus

Il nome “Tigre” non riguarda le dimensioni dell’insetto, perché con i suoi 5-10 millimetri di lunghezza non si tratta certo di una zanzara gigante, come alcuni sono portati a credere, ma sostanzialmente in linea con la zanzara comune. Osservando le immagini della zanzara tigre, invece, salta subito agli occhi che il motivo del suo nome è invece da ricercare nelle parti bianche che segnano vistosamente l’addome scuro di questo tipo di zanzara, che la distinguono nettamente dalle “Culex”, le nostre zanzare locali.

In particolare, gli esemplari di zanzara tigre hanno queste caratteristiche:

  • soltanto le femmine sono ematofaghe, si nutrono cioè di sangue per incamerare le proteine necessarie alla formazione delle uova;
  • a differenza della zanzara comune, la zanzara tigre è attiva anche di giorno e ama colpire soprattutto di mattina presto e di pomeriggio, in casa o meglio ancora all’aria aperta;
  • viene definita “antropofila” poiché nella scelta della vittima dimostra una spiccata preferenza per il genere umano;
  • l’ambiente preferito è il contesto urbano, dove trova molti luoghi adatti alla deposizione delle uova e anche molti organismi per il suo nutrimento;
  • ha un raggio d’azione molto limitato rispetto a dove nasce (di solito non più di 50-10 metri).

Immagini

Dopo l’attenta descrizione fisica che ne abbiamo fatto, non dovrebbe essere difficile riconoscere dal vivo una zanzara tigre, anche senza bisogno di guardarla al microscopio. Per rendere più facile la sua identificazione, vi basta osservare queste immagini che abbiamo raccolto per voi, riferite la prima ad un esemplare maschio e la seconda ad un esemplare femmina appartenenti a questa specie.

maschio di zanzara tigre
Zanzara Tigre | Aedes albopictus | Maschio
femmina di zanzara tigre
Zanzara Tigre | Aedes albopictus | Femmina

(Credit: Anders Lindström del National Veterinary Institute/SVA)

Come si vede da queste immagini la zanzara tigre si distingue da quelle comuni per via delle striature bianche che si alternano al colore nero, presenti sul dorso e lungo il resto del corpo. L’unica sottospecie con cui ci si può confondere è la Aedes Koreicus, la zanzara coreana, che però è mediamente più grande e soprattutto non presenta la caratteristica linea bianca dorsale.

Ciclo di vita

  1. UOVO
    La femmina di zanzara tigre depone le sue uova in piccole quantità (solitamente circa 100 alla volta) su superfici dure e piatte, come le pareti dei contenitori d’acqua. Le uova sono nere e allungate, e si schiudono in circa 2-3 giorni. L’ovodeposizione avviene a partire da circa 60 ore dopo il pasto di sangue. Alcuni esemplari possono deporre le uova fino a 7 volte durante il corso della loro vita, per un totale di circa 300-400 uova deposte per femmina.
  2. LARVA
    Le larve emergono dalle uova e si nutrono di piccole particelle organiche presenti nell’acqua. Le larve sono allungate e hanno una testa ben sviluppata con delle antenne corte. Durante questa fase, le larve cambiano pelle più volte mentre crescono. La durata della fase di larva varia a seconda della temperatura dell’acqua e della quantità di cibo disponibile, ma solitamente dura circa una settimana.
  3. PUPA
    Dopo la fase di larva, la zanzara tigre passa alla fase di pupa. La pupa è un po’ più grande della larva e ha la forma di una virgola. Durante questa fase, la zanzara tigre non si nutre e non si muove molto. La pupa subisce una metamorfosi completa, e dopo circa 2-3 giorni emerge come adulto.
  4. ADULTO
    L’adulto è la fase finale del ciclo di vita della zanzara tigre. Gli adulti emergono dall’acqua e cercano un posto sicuro e riparato dove asciugarsi e indurire le loro ali. Gli adulti maschi si nutrono di sostanze zuccherine presenti nei fiori, mentre le femmine si nutrono di sangue per produrre le uova. Le zanzare tigre adulte possono vivere da 2 a 4 settimane, a seconda delle condizioni ambientali.

Queste sono le quattro fasi del ciclo di vita della zanzara tigre. È importante notare che la zanzara tigre ha un ciclo di vita molto breve, il che significa che si riproduce rapidamente e può proliferare in modo esponenziale se non vengono adottate misure di controllo.

Uova resistenti

Di forma ellittica e grande circa un millimetro, l’uovo della zanzara tigre è all’inizio è di colore chiaro, ma scurisce gradualmente col passare del tempo. L’involucro, detto “corion” vanta delle incredibili capacità di resistenza che gli permettono di superare in uno stato quiescente condizioni climatiche ed ambientali avverse, come inverni rigidi o periodi di siccità, in attesa che si presentino le condizioni ideali per schiudersi.

Tanto per fare un paio di esempi, in ambienti con umidità tra il 60% e il 75% e con temperatura intorno ai 25°C, il tasso di sopravvivenza delle uova di zanzara tigre è ancora del 24%. Inoltre, le uova hanno dimostrato di sopravvivere per 24 ore ad una temperatura di -10°C. Questo spiega come l’Aedes Albopictus sia in grado di vivere, per esempio, sia nelle zone tropicali dell’Africa che in quelle sub-artiche della Norvegia.

Quanto vive la zanzara tigre?

La vita media degli esemplari adulti di Aedes albopictus è di circa 3 o 4 settimane in modalità normale o attiva, mentre quando le temperature sono più rigide possono passare in uno stato di diapausa (con funzioni vitali ridotte) per sopravvivere al clima fredo (leggi anche l’articolo su come sopravvivono le zanzare all’inverno).

Puntura della Zanzara Tigre

La puntura della Aedes Albopictus avviene nelle stesse modalità delle altre specie di zanzara, anche se la femmina della zanzara tigre si distingue per via del fatto che di solito interrompe il pasto di sangue prima di raggiungere la quantità necessaria alla formazione delle uova, di conseguenza attinge da diversi ospiti prima della deposizione. La quantità di sangue assorbito attraverso la puntura dipende anche dalla grandezza della zanzara, ma di solito è di circa 2 microlitri.

C’è chi afferma che il “morso” della zanzara tigre determini sintomi accentuati rispetto alla puntura delle altre zanzare: soprattutto nei bambini, infatti, la puntura causerebbe gonfiore e dolore maggiori rispetto al morso delle altre specie. Questo è possibile, ma non è stimabile con esattezza perché gli effetti del morso delle zanzare dipendono principalmente dalla risposta immunitaria del soggetto, che varia da persona a persona (ad esempio possono esserci anche persone allergiche).

Per approfondire l’argomento della puntura e sapere i principali rimedi (anche fai da te) utili a lenire i sintomi delle punture di zanzara, vi consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato all’argomento.

Malattie

Purtroppo, quando parliamo di puntura della zanzara tigre, sintomi come il dolore, il gonfiore e il prurito sono aspetti che possono essere molto fastidiosi ma che restano parziali, rispetto alla pericolosità di questa zanzara. Infatti, alla base della popolarità di questa specie di zanzara, ci anche le malattie che può trasmettere all’uomo. Tra queste, segnaliamo soprattutto la dengue, la febbre gialla, l’encefalite di St. Louis, la chikungunya e la zika.

In particolare, ricordiamo che la zanzara tigre è stata responsabile del primo focolaio di chikungunya in Europa continentale, verificatosi nel 2007 nella zona vicino Ravenna, che ha colpito almeno 200 persone.

Non dimentichiamo infine che la zanzara tigre rappresenta un rischio anche per i cani e gli altri animali domestici, in quanto è portatrice della Dirofilaria, un parassita che può annidarsi all’interno dell’insetto in attesa di trasferirsi ad un nuovo ospite attraverso la puntura, provocando la malattia conosciuta come “Filariasi”, che può avere conseguenze anche molto gravi.

→ APPROFONDISCI: Malattie trasmesse dalle zanzare

Come difendersi

Per combattere la zanzara tigre vanno bene gli stessi rimedi usati per la zanzara comune.

Per quanto riguarda la prevenzione, la lotta a questa particolare specie richiede maggiore attenzione, perché l’Aedes Albopictus non ha per forza bisogno di uno stagno, di un canale o di una fontana per deporre le uova, ma è perfettamente in grado di sfruttare spazi più piccoli, come ad esempio un piccolo sottovaso in cui resti acqua per una settimana, a volte anche meno. Per questo motivo la zanzara tigre trova molto più facile diffondersi nell’ambiente urbano, dove rimesse di copertoni, canaline di scolo ostruite e tombini spesso non adeguatamente trattati offrono le condizioni ideali per deporre le uova.

Se volete evitare di ricorrere ad una disinfestazione, con tanto di intervento di una ditta specializzata che tratterà i potenziali punti di focolaio con prodotti larvicidi e che potrebbe utilizzare prodotti chimici per lo sterminio degli insetti adulti, l’unica soluzione è dedicarsi con cura all’attività di prevenzione. Per una lista di consigli e di pratiche su come prevenire focolai di zanzare, vi rimandiamo al nostro articolo apposito sulla prevenzione delle zanzare.

Infine restano validi i comuni sistemi a barriera come le zanzariere, per non farle entrare in casa, e i repellenti da applicare sulla pelle quando passiamo tempo all’aperto.

Da notare che, avendo abitudini meno notturne rispetto alle zanzare comuni, le zanzare tigre sono meno soggette ad essere attratte ed eliminate dalle trappole luminose come lampade con ventola o zanzariere elettriche, mentre dei risultati decisamente migliori si possono ottenere con delle trappole che usano esche attrattive specifiche come ad esempio la BG Mosquitaire, un trappola da esterno che abbiamo recensito qui.

Risorse utili

Da anni l’Emilia-Romagna, una delle regioni d’Italia dove la zanzara tigre è più presente, promuove un progetto online molto esaustivo, che trovate in rete sul sito web Zanzara Tigre On Line (clicca qui). Anche se risiedete in un’altra regione, su questo sito troverete molti consigli utili.

Un altro consiglio è quello di contattare il vostro Comune di residenza, per sapere quali sono gli interventi antizanzare in programma. Sempre più amministrazioni, per fortuna, richiedono ai cittadini un ruolo attivo in prima linea, fornendo direttamente ai cittadini larvicidi e altri prodotti biologici, o anche riservando degli sconti presso le farmacie convenzionate.

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