Dal momento che al giorno d’oggi esistono ancora moltissime persone che ignorano il problema o che non hanno idea di cosa concretamente sia utile e necessario fare per contrastarlo, la lotta alle zanzare si fa soprattutto con l’informazione, la sensibilizzazione, la partecipazione.
E – aggiungiamo noi – si fa anche con la tecnologia, non solo per quanto riguarda i rimedi tecnologici sempre più efficaci come ad esempio alcune trappole elettriche, ma soprattutto con la raccolta di informazioni su larga scala, condivise velocemente attraverso internet in modo da permettere un monitoraggio esteso e capillare dei fenomeni locali di diffusione di questi insetti, che sono pericolosi per la nostra salute.
In pratica ogni cittadino può svolgere un ruolo importante non solo come singolo individuo, ma anche come parte di una vera e propria rete di difesa nella quale, assieme ad altri cittadini, è protagonista nel segnalare la presenza di focolai, nel sensibilizzare il vicinato a proposito delle migliori pratiche antizanzare, nell’informare la sua rete di contatti sui rischi e sulle necessità di prevenzione del loro sviluppo.
La Citizen Science contro le zanzare
Si parla sempre più spesso di Citizen Science, ossia di progetti di ricerca scientifica partecipativi che coinvolgono non solo gli esperti del campo, ma chiunque abbia il desiderio di contribuire allo studio di un particolare aspetto. Negli anni, grazie alla diffusione di massa di tecnologie di comunicazione e dispositivi di raccolta dati, abbiamo visto ad esempio il fiorire di reti meteorologiche, formate da decine se non centinaia di stazioni meteo appartenenti a privati cittadini, che permettono di approfondire in modo nuovo (e più dettagliato che in precedenza) il microclima di un determinato territorio.
La stessa sfida interessa anche la lotta contro le zanzare, visto che la loro diffusione è un fenomeno contro il quale i soli rimedi tradizionali (ad esempio le disinfestazioni intensive saltuarie da parte delle amministrazioni locali) hanno finora dimostrato di essere insufficienti. Per una citizen science contro le zanzare non sono richiesti sensori e datalogger, ma si può contribuire anche solo inviando segnalazioni attraverso un’app.
MosquitoAlert
Abbiamo visto una zanzara? Siamo stati punti da una zanzara? Abbiamo notato uno specchio d’acqua dove è presente un focolaio? Nella nostra quotidianità, specie nella bella stagione, sono davvero tante le occasioni che abbiamo per informare la comunità scientifica sullo stato della situazione zanzare nel luogo in cui viviamo, e ora possiamo farlo con la nuova app MosquitoAlert.
Come funziona
Disponibile gratuitamente per sistemi Android e iOS, MosquitoAlert ci permette di inviare segnalazioni anonime al team di ricerca che si occupa di raccogliere e catalogare i dati sulla presenza di zanzare e focolai, oltre a farci sapere a quale famiglia appartiene la zanzara che abbiamo fotografato (e che presumibilmente ci ha punto) distinguendo tra 5 specie:
- Aedes albopictus
- Aedes aegypti
- Aedes japonicus
- Aedes koreicus
- Culex pipiens
Le nostre segnalazioni aiutano anche a popolare una mappa mondiale interattiva (navigabile a questo link) che permette di capire quali zanzare sono più diffuse nel nostro territorio, non solo a livello nazionale ma – grazie alla Citizen Science – anche a livello micro-locale.
Il dottor Beniamino Caputo, del dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive presso l’università Sapienza di Roma e coordinatore di MosquitoAlert Italia, spiega “Chiediamo ai cittadini di scaricare gratuitamente sul proprio telefono l’app MosquitoAlert e di ricordarsi, ogni qual volta avvistano o riescono a catturare una zanzara anche dopo averla colpita per autodifesa, di inviarne una fotografia tramite la stessa app“.
#SCATTALAZANZARA
Da qualche giorno è presente sui social l’hashtag #SCATTALAZANZARA, nato con il contributo degli studenti del corso di Laurea Magistrale in Comunicazione Scientifica Biomedica, coordinati da Michaela Liuccio, con lo scopo di dare risalto alla nuova app e a promuoverne l’uso. “L’obiettivo è sensibilizzare studenti e personale della Sapienza a contribuire alla ricerca fornendo fotografie e segnalazioni ai colleghi entomologi e, al tempo stesso, sensibilizzare ai rischi associati alle zanzare e alle misure di prevenzione individuale e pubblica”
Non possiamo che consigliare a tutti i nostri lettori di installarla (ovviamente noi l’abbiamo fatto subito!) perché più saremo ad utilizzarla e più aiuteremo gli scienziati (e speriamo in seguito anche le amministrazioni) a comprendere la portata e ad affrontare al meglio il problema delle zanzare!