Sta avendo particolare risalto sui media nazionali la notizia della giovane ragazza inglese, Oriana Pepper, deceduta di colpo nel giro di qualche giorno in seguito alla puntura di una zanzara vicino l’occhio.
Ovviamente le varie testate hanno dato nei loro titoli massimo risalto alla “causa” del decesso, ossia la puntura della zanzara, preoccupandosi solo in seguito (e nemmeno in tutti i casi) di scendere più accuratamente nei dettagli della serie di eventi che hanno determinato la tragica fine della ragazza.
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Siccome però noi cerchiamo di fare un’informazione più corretta possibile sul conto delle zanzare e dei rischi connessi alla loro proliferazione incontrollata, abbiamo deciso di analizzare l’accaduto in base ai fatti riportati da più fonti, anche internazionali, senza lasciarci trascinare dalla prospettiva di un articolo di facile uso a scopo di click baiting.
Cosa è successo?
Si è da pochi giorni conclusa, presso un tribunale inglese, l’udienza che ha definitivamente chiarito cosa è accaduto a Oriana Pepper, ragazza originaria di Bury St Edmunds, nella contea inglese di Suffolk, che un anno fa è deceduta all’età di 21 anni in seguito alle tanto improvvise quanto gravi complicazioni di una puntura di zanzara mentre si trovava in Belgio, ad Anversa, per partecipare alla fase avanzata delle selezioni per diventare pilota di aereo per conto della compagnia easyJet.
Il 7 luglio 2021 Oriana si reca per la prima volta all’ospedale di Anversa con l’occhio dolente e la fronte gonfia dopo essere stata punta da una zanzara. Al pronto soccorso le vengono somministrati degli antibiotici e lei torna in albergo, ma due giorni dopo il suo ragazzo, James Hall, la porta nuovamente in ospedale, stavolta priva di sensi. Le sue condizioni però non migliorano e dopo altri tre giorni, il 12 luglio, Oriana muore.
Cosa ha ucciso la giovane?
Gli esami hanno chiarito che Oriana Pepper è morta “a causa di una grave infezione causata da una puntura di insetto alla fronte”. Nello specifico, ha confermato l’autopsia, la ragazza ha sofferto un’embolia cerebrale alla quale si è aggiunta anche un’infezione da stafilococco aureo, un batterio.
In aula, durante l’udienza, è stato spiegato che “La puntura della zanzara le ha provocato una grave infezione che ha poi infettato l’arteria carotide del collo fino all‘occlusione di un’arteria del cervello da parte di un embolo”.
Cosa imparare dalla tragedia di Oriana
Insomma la zanzara è stata solo la prima causa, quella che ha dato il via alla rara serie di sfortunati eventi (tra cui è doveroso annotare anche i medici che hanno sottovalutato la pericolosità della situazione) che hanno poi messo fine alla vita della ragazza.
Diciamo questo non per scagionare le zanzare o minimizzarne il loro coinvolgimento, ma anzi per alzare il livello di attenzione nei loro confronti. Senza scomodare il caso estremo di Oriana, infatti, le zanzare sono già potenzialmente molto pericolose per tutti noi, per via della loro capacità di veicolare virus e altri agenti patogeni attraverso le loro punture.
Ogni anno sono miliardi le punture che le zanzare dispensano in tutto il mondo, punture che in alcune specifiche zone del nostro pianeta portano alla morte senza bisogno di congiunture di eventi particolarmente sfortunati e soprattutto senza quasi alcun clamore (ci riferiamo ad esempio alla malaria, i cui casi sono tornati a crescere durante la pandemia). E noi, se godiamo di buona salute e potendo contare su un sistema sanitario teoricamente affidabile, siamo al riparo solo fino a prova contraria, ossia finché la fortuna ci assiste.
Ma continuare ad ignorare i pericoli legati alla proliferazione indiscriminata delle zanzare non fa altro che esporci in misura sempre maggiore al rischio di contrarre un’encefalite, una febbre dengue o altre malattie che possono trasmettere le zanzare, che, come dovrebbe insegnarci il triste epilogo di Oriana Pepper, potrebbero avere risvolti anche molto complicati e gravi di quello che pensiamo.